venerdì 4 luglio 2014

100HappyDays - operazione fallita

Non ce l'ho fatta, ho fallito nell'esperimento social "100HappyDays". Non me lo aspettavo e inaspettatamente sono arrivata a un punto in cui proseguire con immagini non mi è più stato facile (e non ne avevo nemmeno più voglia a dire il vero).
A chi devo dimostrare la mia felicità? Perché mi devo sforzare a trovare un quadretto carino da immortalare? Io che per di più sono abbastanza precisina quando si parla di immagini. Non vi sto dicendo che non sia felice, assolutamente. Ma se prima esponevo la mia felicità, ora me la tengo, sono attimi miei e non tutti necessariamente condivisibili.
"Tormentata" dal non aver terminato questo giochino però ho riflettuto sulle cause, se così si possono definire, della mia felicità. Il risultato è positivo. La mia felicità è causata da attimi, emozioni e raramente da oggetti. Che sia un panorama, una giornata di sole, un aperitvo in compagnia, una canzone, un libro o un fiore. O addirittura ciò che io solitamente non fermo in un immagine... un abbraccio, un sorriso, un messaggio.

Fortunatamente le mie giornate sono colme di tutto ciò. E ne sono, ancora una volta felice. :)


3 commenti:

  1. Ciao! Anche io ho provato su Instagram il "100happydays". Risultato? Ho tenuto duro fin troppo: 10 giorni (o 14 non mi ricordo). E anche io mi sono interrogata sulla causa. Il fatto è che, a lungo andare, diventava un "peso". Della serie <<Oddio! Sono già le 6 di sera e ancora non ho messo la foto della felicità su Instagram!" La felicità stava diventando dovere. "Devo mettere la foto su instagram..." e credo che si è veramente felici quando si è liberi di esserlo o meno. Oggi la società punta tutto sull'apparenza. Basta guardare facebook: la gente pubblica foto SOLO si cose belle (amici, discoteca, foto con il fidanzato sorridente). Finisce per diventare una vita falsa, in cui i veri sentimenti (perchè no?anche il rimorso, la nostalgia, la tristezza)sono nascosti da una patina di superficialità. Che male c'è a essere qualche volta infelici? Si tratta della vita: ci sono giorni si e no. Ma oggi sembra che provare noia o tristezza sia qualcosa che ti rende "sfigato". Invece sono sentimenti profondi anche questi.
    Quindi : secondo me non è possibile essere felici per 100 giorni di fila ma bisogna trovare un compromesso cioè accettare anche la sofferenza, anche le sconfitte, anche le giornate no. E bisognerebbe iniziare a far vedere agli altri non solo la nostra felicità ma anche la nostra tristezza. Mostrarla non ci rende "sfigati" ma coraggiosi: coraggiosi di esprimere la nostra fragilità.

    "bisogna soffrire per meritare qualcosa di grande"

    Ciao! =)

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  2. Dici il vero. La maggior parte delle persone è più a suo agio condividendo la gioia piuttosto che il dolore... ma ti assicuro che a me capitano persone che scambiano la bacheca di fb per un muro del pianto. E non è piacevole, soprattutto quando è così ogni santo giorno. Forse il problema sono proprio facebook e vari social? Incomincio a crederci seriamente...

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  3. Si hai pienamente ragione. Stati angoscianti e stati gioiosi: scritti solo per raccattare qualche mi piace o per essere al centro dell'attenzione. Blogspot invece mi piace proprio perchè pubblichi dei post solo per il gusto di scrivere e non per i "mi piace" =)

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